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Tecniche di Psicoterapia

Training autogeno

(Tecnica di autorilassamento muscolare e mentale)

Corsi di training autogeno

COMBATTE:

  • L'insonnia
  • Lo stress
  • Le cefalee
  • I disturbi d'ansia - ansia preagonistica - disturbi d'attacco di panico disturbi psicosomatici

MIGLIORA:

  • Le capacità di concentrazione, attenzione e memoria
  • Le prestazioni nello studio, nel lavoro e nello sport (agonistico e amatoriale)
  • Le funzionalità dell’apparato respiratorio, gastroenterico e cardiocircolatorio (es. asma, gastrite, colite, tachicardia, ipertensione, problemi di circolazione…)
  • qualità del sonno
  • tensioni mandiboolari
  • preparazione al parto: (CORSI TUTTO L’ANNO DI PSICOPROFILASSI AL PARTO)
  • autocontrollo e autodeterminazione
  • ipoalgesia, analgesia

Contro lo stress di una vita sregolata e frenetica, o le tensioni prolungate per i più svariati motivi, è d’aiuto il Training Autogeno, una ginnastica psichica adatta alla maggior parte delle persone e a tutte le età, dai 12 ai 70 anni. La tecnica è nata per imparare a rilassarsi, e non solo, attraverso “l’autodistensione concentratriva” e “l’allenamento che si fa da sé” da praticare in corsi individuali o di gruppo , articolati in 12 incontri di un’ora e mezzo ciascuno. Lo scopo diretto ed immediato del T.A. non è il rilassamento, ma una sua naturale conseguenza. In generale, il T.A. tende a promuovere la tranquillità d’animo, il benessere, l’armonia interiore ed una visione ottimistica della vita. Non a caso questa tecnica è indicata anche in soggetti tesi, ansiosi, nevrotici, depressi; ed è efficace contro le malattie funzionali di origine nervosa (disturbi neurovegetativi), come ulcera, ipertensione, insonnia, stanchezza cronica. Molto efficace come tecnica anti-stress, il T.A. aiuta inoltre a ridurre la tensione, a risparmiare e recuperare le energie, migliorando così l’efficienza fisica e mentale (nel lavoro, studio e sport), a normalizzare la sfera emotiva, a migliorare la capacità di attenzione, concentrazione e memoria, a migliorare la qualità del ritmo veglia/sonno, ad intervenire sulla funzionalità dell’apparato respiratorio, gastroenterico e cardiocircolatorio (es. asma, gastrite, colite, tachicardia, ipertensione, problemi di circolazione), a ridurre ed eliminare le tensioni mandibolari, ad intervenire sulla percezione del dolore.

Per il suo grande pregio di eliminare o ridurre l’ansia ripristinando l’equilibrio là dove si è spezzato, il T.A. si è mostrato particolarmente adatto anche in psicosomatica, cioè in quell’ambito della patologia dove la psiche scarica sul corpo pulsioni, emozioni e sentimenti che la persona non riesce ad esprimere diversamente; in particolar modo interviene efficacemente sugli stati d’ansia e gli attacchi di panico. Il corso si articola in 12 incontri a cadenza settimanale, della durata di circa un’ora ciascuno, per l’apprendimento degli esercizi del T.A. da applicare in qualsiasi momento della giornata ed in qualsiasi luogo. Gli esercizi che compongono la tecnica del T.A. - “pesantezza, calore, cuore, respiro, plesso solare, spalle-nuca e fronte fresca” – hanno lo scopo di farci raggiungere lo “stato autogeno”, una condizione di assoluto rilassamento che, inducendo spontanee autoregolazioni del tono muscolare, della funzionalità vascolare, dell’attività cardiaca e polmonare, dell’equilibrio neurovegetativo e dello stato di coscienza, consente la gestione degli stati d’ansia, di tensione e stress psicofisico.

L’affaticamento causato da ritmi di vita accelerati o tensioni prolungate per i più svariati motivi, possono essere contrastate con il Training Autogeno, ginnastica psichica adatta alla maggior parte delle persone e a tutte le età. La tecnica è nata per imparare a rilassarsi, e non solo, attraverso “l’autodistensione concentratriva” e “l’allenamento che si fa da sé” da praticare in corsi individuali o di gruppo, che si tengono durante tutto l’anno nello Studio della dr.ssa

Proto Angela in Viale della Lirica, 61 a Ravenna, o nella sala sopra il Centro Commerciale “Il Globo” a Lugo.

Il corso si articola in 12 incontri a cadenza settimanale, della durata di circa un’ora ciascuno, per l’apprendimento degli esercizi del T.A. da applicare in qualsiasi momento della giornata ed in qualsiasi luogo. Gli esercizi che compongono la tecnica del T.A. - “pesantezza, calore, cuore, respiro, plesso solare, spalle-nuca e fronte fresca” – hanno lo scopo di farci raggiungere lo “stato autogeno”, una condizione di assoluto rilassamento che, inducendo spontanee autoregolazioni del tono muscolare, della funzionalità vascolare, dell’attività cardiaca e polmonare, dell’equilibrio neurovegetativo e dello stato di coscienza, consente la gestione degli stati d’ansia, di tensione e stress psicofisico. Nello specifico, l’esercizio della “pesantezza”, determina uno stato di ipotonia dell’apparato muscolo-scheletrico; l’esercizio del “calore”, interviene sui disturbi circolatori, che comprendono gli stati ipertensivi e i disturbi vasomotori; l’esercizio del “cuore” interviene sull’apparato cardiaco; quello del “respiro” sulla regolarizzazione e gestione delle apnee, iperventilazioni e senso di oppressione del respiro; l’esercizio del plesso solare interessa la gestione dell’apparato gastroenterico; l’esercizio “spalle-nuca” permette di rilassare la cosiddetta “croce superiore”, intervenendo sulla cervicale muscolo-tensiva; infine, l’esercizio della “fronte fresca”, che realizza uno stato di calma e di pace interiore. Durante i gruppi verrà inoltre appresa la tecnica del “rilassamento frazionato” e si imparerà a costruire “formule di proponimento”, per la realizzazione degli obiettivi fisiologici e psichici che ci si è proposti.

Indicazioni terapeutiche-obiettivi del training autogeno

Sempre più spesso accade di sentirsi affaticati per il troppo stress di una vita sregolata e frenetica, oppure soggetti a tensioni prolungate per i più svariati motivi. In questi casi potrebbe essere d’aiuto il Training Autogeno, una vera e propria ginnastica psichica adatta alla maggior parte delle persone e a tutte le età, dai 13 ai 70 anni. La tecnica è creata per imparare a rilassarsi, e non solo, attraverso “l’autodistensione concentratriva” e “l’allenamento che si fa da sé” da praticare in corsi individuali o di gruppo, articolati in 12 incontri di un’ora/un’ora e mezza ciascuno. In pratica, vale questo principio: Io penso, mi concentro, il mio corpo si adegua, si distende, ed anche la mia mente si rilassa. Tuttavia, lo scopo diretto ed immediato del T.A. non è il rilassamento, ma una sua naturale conseguenza. In generale, il T.A. tende a promuovere la tranquillità d’animo, il benessere, l’armonia interiore ed una visione ottimistica della vita. Non a caso questa tecnica è indicata anche in soggetti tesi, ansiosi, nevrotici, depressi; ed è efficace contro le malattie funzionali di origine nervosa (disturbi neurovegetativi), come ulcera, ipertensione, insonnia, stanchezza cronica.

Assai efficace come tecnica anti-stress, il T.A., se eseguito regolarmente e seriamente, aiuta inoltre a ridurre la tensione, a risparmiare e recuperare le energie, migliorando così l’efficienza fisica e mentale (nel lavoro, studio e sport), a normalizzare la sfera emotiva, a migliorare la capacità di attenzione, concentrazione e memoria, a migliorare la qualità del ritmo veglia/sonno, ad intervenire sulla funzionalità dell’apparato respiratorio, gastroenterico e cardiocircolatorio (es. asma, gastrite, colite, tachicardia, ipertensione, problemi di circolazione), a ridurre ed eliminare le tensioni mandibolari, ad intervenire sulla percezione del dolore. Per il suo grande pregio di spegnere o ridurre l’ansia ripristinando l’equilibrio là dove si è spezzato, il T.A. si è mostrato particolarmente adatto anche in psicosomatica, cioè in quell’ambito della patologia dove la psiche scarica sul corpo pulsioni, emozioni e sentimenti che la persona non riesce ad esprimere diversamente; in particolar modo interviene efficacemente sugli stati d’ansia e gli attacchi di panico.

  • Locandina stress termico

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I corsi si tengono

a Ravenna e a Lugo

Training autogeno superiore

PUBBLICAZIONE ARTICOLO DI PROTO ANGELA SU HS+E MAGAZINE

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I.R.P.T.

TECNICA PSICOTERAPEUTICA IMMAGINATIVA DI RILASSAMENTO

Lo stress, la tensione, l’ansia e i loro prodotti, vale a dire le malattie psicosomatiche e nervose, sono ormai delle costanti nella nostra società. Una società, a dire il vero, in contraddizione con sé stessa: prima fa ammalare, poi richiede metodologie adeguate ad affrontare, ad arginare, a risolvere i problemi che essa crea. 

Sono sorte così le psicoterapie, e in particolare le psicoterapie di rilassamento; psicoterapie brevi, di facile applicabiltià, che hanno lo scopo di opporsi al logorio psiconervoso e di ripristinare un equilibrio che le varie richieste sociali hanno messo in crisi, hanno alterato.

Ebbene, l’I.R.P.T., si propone di essere, ed effettivamente è, una psicoterapia breve, completa, di facile applicazione, in grado di intervenire adeguatamente, positivamente, in una svariata gamma di disturbi psiconervosi determinati proprio dallo stress. 

L’I.R.P.T, ovvero la Tecnica Psicoterapeutica Immaginativa di Rilassamento, è una concezione nuova che raggruppa in un’unica metodologia le tecniche di Training Autogeno, la Psicoterapia dell’Immagine, la Musicoterapia e l’Arteterapia. 

Tutto questo si propone di far vivere al paziente situazioni emotive positive, in grado, fra l’altro di provocare una modificazione degli atteggiamenti. Dopo che il paziente ha eseguito gli esercizi del Training Autogeno, il medoto dell’IRPT, si articola in una sequenza di immagini simboliche. L’immagine è dotata di una carica psicologica molto più profonda, più completa, più incisiva della parola. La musica non fa che ampliare enormemente i vissuti e l’espressione artistica ne rende più comprensibile il prodotto inconscio. 

10 incontri di circa 1 ora. 

IPNOSI

  • Viso fra i boschi

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Ipnosi ericksoniana

L’ipnosi ericksoniana è una psicoterapia che prende il nome dal suo ideatore, il medico e psichiatra clinico Milton Erickson (1901-1980). 

Erickson ha un approccio definito naturalistico e positivo: naturalistico perché si regge sulla premessa che la situazione del paziente va accettata così com’è, senza tentarne una ristrutturazione conscia; e positivo poiché sottolinea gli aspetti funzionali del soggetto e ritiene che le risorse necessarie al cambiamento siano insite nella storia esperienziale della persona. Con l’utilizzo della trance ipnotica si riesce ad agire su tali risorse, attraverso l’inconscio, giungendo al loro pieno potenziale.

Da un punto di vista pratico l'ipnosi è un fenomeno psicosomatico, ovvero la manifestazione plastica dell'immaginazione creativa adeguatamente orientata in una precisa rappresentazione mentale.

L’ipnosi ericksoniana ridefinisce il rapporto terapeuta-paziente: mentre nell’ipnosi tradizionale il rapporto terapeutico è fortemente asimmetrico, con un ipnotista spesso autoritario e direttivo e un soggetto passivo; nel metodo ipnotico messo a punto da Milton Erickson è essenziale che tra terapeuta e paziente si crei una relazione di reciproco rispetto e collaborazione. 

Non esiste infatti un’unica modalità di intervento e di volta in volta l’ipnotista deve adeguare la sua azione alle peculiarità del soggetto, facendo leva sulle risorse e gli strumenti che quello specifico paziente possiede già dentro di sé e che l’ipnosi contribuisce a riattivare. 

A Milton Erickson si deve l’intuizione che gli strati di trance non sono fenomeni straordinari, ma eventi piuttosto frequenti e comuni a tutte le persone. Ogni giorno infatti abbiamo degli stati di autoipnosi, senza rendercene conto; basti pensare con quale facilità e frequenza ci si possa astrarre/estraniarsi dalla realtà circostante nel corso di una giornata; per esempio, quando si guarda la tv o ci si lascia assorbire dalla lettura di un libro che ci piace particolarmente. 

L’ipnosi ericksoniana si concentra sulla comprensione del problema nella sua forma attuale, cioè sui sintomi che comportano i disagi maggiori nel paziente. È una terapia pragmatica, tesa al risultato e focalizzata sul presente e sul futuro; non si sofferma sulle radici profonde del malessere, ma interviene sulle sue immediate manifestazioni. I problemi sono letti come una risposta, ormai inadeguata e disfunzionale, a uno stimolo esterno.

Psicoterapia

  • Donna con palloncini

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Analisi immaginativa

Disturbi d’ansia, attacchi di panico, disturbi alimentari, disturbi psicosomatici sono tutte espressioni entrate nel linguaggio comune. Si parla poco delle psicoterapie e delle tecniche utili a fronteggiare questi disturbi ed altre problematiche psicologiche. Tra queste, la Tecnica dell’Analisi Immaginativa, che interviene a livello verbale, corporeo e dell’immaginario.

Con l’Analisi Immaginativa è possibile esplorare la sfera affettiva inconscia, ascoltare le sensazioni ed i messaggi del corpo, ed intervenire al livello globale. Se finora le Psicoterapie Psicoanalitiche hanno privilegiato la sfera verbale come strumento di accesso all’inconscio, ora il linguaggio del corpo può essere utilizzato come strumento di indagine per le problematiche del paziente.

È inscritto nel corpo, oltre che nella psiche, il vissuto storico relazionale dell’individuo, il rapporto con il suo ambiente sociale e con le figure significative della sua vita, i traumi, le coercizioni, i divieti, le carenze e le difese. Ascoltare, percepire e sentire le parti del corpo attraverso le Tecniche di Rilassamento, aiuta a fare riemergere e rivivere ciò che è inscritto come radice storica dell’essere, come corpo, oltre che come psiche.

In questo senso appare efficace il Training Autogeno, il cui scopo non è il rilassamento, ma una sua naturale conseguenza. Attraverso lo stato di calma e di distensione è infatti possibile sciogliere tensioni, migliorare il rendimento in tutte le attività, eliminare i disturbi vegetativi ed una discreta varietà di disfunzioni psichiche e comportamentali. Col T.A. si possono contrastare anche disturbi gastrointestinali, (coliti, ulcere), dermatiti.....

Disturbi d'ansia

Non tutte le persone che si ammalano di un disturbo d’ansia devono sottoporsi ad una terapia a lungo termine per eliminarla. D’altra parte i disturbi d’ansia, e in particolare l’attacco di panico e l’agorafobia, sono oggi tra i disturbi con la più alta incidenza sulla salute delle persone. Gli ambulatori dei medici di medicina generale, i pronto soccorso degli ospedali, gli studi dei cardiologi, sono i luoghi con un elevato passaggio di tali pazienti.

Gli attacchi di panico e l’agorafobia determinano un forte disagio, con pesanti conseguenze sul piano individuale e sociale. Quasi tutti i pazienti soffrono a tal punto da affermare sinceramente che preferirebbero avere una o anche più malattie fisiche anziché questo disturbo.

  • Risoluzione emotiva

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E, purtroppo, la gravità non si limita all’indicibile sofferenza, ma va ben oltre, provocando gravi danni, sia sul piano delle relazioni familiari e sociali, sia sul piano economico, provocando insanabili fratture, gravi limitazioni negli spostamenti, perdite o rinunce in ambito lavorativo, spese enormi per accertamenti e cure.

Talvolta il disturbo raggiunge una gravità tale che la persona non riesce più ad uscire di casa, o svolgere un’attività lavorativa o qualsiasi altro senza la presenza di un accompagnatore. Per questo è molto importante giungere tempestivamente ad una diagnosi precisa in modo da potere intraprendere una terapia breve ed efficace.

Il trattamento migliore consiste in un progetto terapeutico integrato, con l’intervento farmacologico affiancato a quello psicoterapeutico e all’utilizzo di tecniche di rilassamento, come il Training Autogeno (T.A.), per la gestione dei sintomi e la percezione di autocontrollo.

Spesso il T.A. viene utilizzato come primo approccio terapeutico per gestire la sintomatologia che si manifesta. A tutti questi interventi, si può aggiungere un intervento socioterapeutico, con la partecipazione ai gruppi di auto-aiuto organizzati dalla LIDAP. La psicoterapia e le tecniche di rilassamento, aumentano l’efficacia degli psicofarmaci e consentono la loro stessa progressiva sospensione, riducendo così il rischio di ricadute. La psicoterapia è efficace per contrastare ed eliminare progressivamente gli attacchi di panico e l’ansia anticipatoria, e soprattutto prevenire l’evitamento agorafobico.

Mindfulness

Mindfulness e mindfull eating

Si riferisce all'atto di vivere il momento presente con il cuore. Secondo la definizione di Jon Kabat-Zinn, Mindfulness significa “porre attenzione intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante” (1994). In altre parole, con il termine consapevolezza si intende uno stato mentale vigile che consente di osservare lo scorrere dell’esperienza, momento dopo momento, essendo presenti a se stessi e facendo una sola cosa alla volta. 

Jon Kabat-Zinn (2013) mette tra gli atteggiamenti fondamentali “La mente del principiante”; che consiste proprio nel prestare attenzione alle varie esperienze sensoriali in analisi, come se fossero percepite per la prima volta, e dunque osservare tutto senza giudizio. Altro elemento fondamentale infatti per l’autore è proprio il “Non-giudizio”. Gunaratana (1995) ci tiene molto però a spiegare bene questo non-giudizio, prendendo l’esempio di uno scienziato che osserva un oggetto sotto il microscopio, senza preconcetti, solo per vedere l’oggetto così com’è; è dunque un “Lasciar Andare” ogni sensazione che percepiamo, brutta o cattiva, senza respingerla, ma lasciandola scorrere per osservarla così com’è. Per fare questo però dobbiamo prima accettare di avere quella sensazione, ecco perché l”accettazione” rientra anch’essa tra le attitudini basilari da sostenere. 

Quando si parla di “consapevolezza” nell’ambito della meditazione, ci si riferisce a tutto questo; stiamo parlando cioè di uno stato mentale vigile, grazie al quale è possibile osservare lo scorrere dell’esperienza, momento dopo momento, essendone testimoni che osservano la natura essenziale di qualunque percezione interna od esterna a se stessi e la lasciano scorrere così com’è, senza respingere o pretendere di modificare alcunché, lasciando il posto a stati mentali più salutari. 

Con il termine Mindfulness non si intende una tecnica di rilassamento, nè una tecnica per indurre una qualche forma di trance, né un metodo per svuotare la mente. L’intento è di accompagnare, allenare la mente ad essere sempre più vigile e presente nel “qui e ora”. Praticando la tecnica si impara ad affrontare il momento presente utilizzando le proprie risorse e potenzialità, e studi a livello mondiale dimostrano che i benefici sono molti, come ad esempio:

  • maggiore consapevolezza dei propri stati mentali; 
  • miglioramento della qualità dell’attenzione, concentrazione e memoria;
  • cambiamento del rapporto con le proprie emozioni: si diviene meno reattivi in situazioni stressanti, meno impulsivi e più consapevoli di sé e delle proprie scelte

Mangiare in modo mindful è un modo per incorporare la Mindfulness in una delle fondamentali attività della nostra esistenza. 

Bisogna imparare a osservare, riprendere contatto con i nostri sensi per riguadagnare il controllo e cominciare a scegliere, preparare e consumare con consapevolezza ciò che mangiamo.

Attraverso la Mindful Eating utilizziamo i nostri sensi immergendoci nei colori, nella consistenza, nei profumi, nei sapori e anche nei suoni di ciò che beviamo e mangiamo.

Ogni incontro prevede la sessione di pratica guidata ed esercizi.

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